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Orione 15 - Le maschere

Il numero quindici di Orione è stato un po’ sofferto: pubblichiamo tre numeri l’anno, gli articoli rappresentano delle riflessioni culturali e sociali e mai ci occupiamo di fatti di cronaca, questo per far sì che nei quattro mesi di attesa fino al numero successivo non si perda di attualità.

A volte capita di confrontarsi con temi abbastanza spinosi e la sfida è quella di scomporre la complessità delle questioni per semplificare il processo di lettura della realtà. Con il numero “Le maschere”, è stato molto complicato interfacciarci con il lato oscuro, “The dark side” — per dirla alla Roger Waters e compagni. Il punto era: scavare a fondo, andare oltre la pelle, entrare nell’indefinito e poi riportarlo in parole semplici e accessibili. Ci sono riusciti brillantemente gli autori di questo numero, che offrono gratuitamente il loro contributo che fa di Orione una rivista di valore e che sono sempre orgogliosa di rappresentare. È di Bruna Pallante l’illustrazione in copertina — un simpaticissimo Sigmund Freud, tra i primi a portata di pubblico per lo studio dell’inconscio e dei suoi effetti sul comportamento delle persone.

I PEZZI
La collega Francesca Porrari ha intervistato Gianluigi Gherzi, attore e regista di fama internazionale oltre che autore di diversi libri, tra cui, insieme a Giuseppe Semeraro, “A cosa serve la poesia. Canti per la vita quotidiana”, edizioni Sensibili alle foglie. Segue un contributo di Diego Ingrassia, CEO di I&G Management, unica società italiana accreditata da Paul Ekman per la formazione di professionisti nel campo della ricerca sulle emozioni. Abbiamo una riflessione antropologica sull’uso delle maschere, grazie alla dottoressa Moira Luiraschi, dell’Università degli studi dell’Insubria e una riflessione psicologica-giornalistica, grazie alla dottoressa Luigina Sgarro. Elis Ferracini ci offre uno spaccato di vita dei burattini, mentre il terapeuta Federico Perozziello — il cui pezzo pubblicato è una versione ridotta di oltre il cinquanta per cento del saggio originale — entra nei meandri della psiche parlando di maschere nella letteratura, nell’arte e nell’antropologia culturale. Grazie a Porfidio Monda abbiamo uno spaccato sociologico che mette l’accento sull’identità digitale (molto mascherata); Stefania Lauri invece ci parla del Falso sé di Winnicot. A Maurizio Salvalalio, attore e regista milanese abbiamo affidato il pezzo sull’importanza educativa del teatro — che tanto ci insegna del senso metaforico dell’uso della maschera. Il pezzo per me più prezioso — non me ne vogliano gli altri autori — è sempre quello che esce dal laboratorio permanente di scrittura collettiva che in Fondazione abbiamo messo su con un gruppo di mamme, nome in codice “Medea” (mi hanno assicurato che non ci sono riferimenti mitologici nella scelta del nome del gruppo). È prezioso perché il lavoro collettivo è sempre di difficile attuazione: bisogna conciliare tempi, impegni, orari… ma sento — forte — la passione che queste donne stra-ordinarie mettono in questo progetto, che quasi mi dispiace che quello che voi lettori vedete è solo il risultato finale. Importante anche il pezzo del PRO.M.IS della regione Campania, frutto anche questo di un lavoro collettivo di ricercatori, medici e professionisti il cui scopo è quello di diffondere le buone pratiche della sanità derivante dalle linee guida europee in regione Campania, guidati dall’impagabile dottoressa Maddalena Illario. Orione si chiude con la recensione dello spettacolo teatrale di Camilleri a Siracusa e con l’opinione di Attilio Sofia, nel CdA e vicepresidente della Fondazione Sinapsi.

LA DISTRIBUZIONE
Sono felice di dirvi che la distribuzione delle copie cartacee di Orione sta crescendo, siamo ovviamente impegnati nella ricerca di altri punti in Campania e in Italia. Vi segnalo la recente acquisizione della libreria Ubik di Nocera Inferiore, dove troverete libri di vario genere e una calda accoglienza; vi segnalo anche il sito libripdf.com, dove poter scaricare diversi pdf gratuiti.