In questo numero ci siamo confrontati con il tema del tempo. Il tempo inteso non solo come tempo oggettivo, ma anche e soprattutto come tempo soggettivo, a voler ricordare che il tempo percepito è molto diverso da quello esterno e da quello cosmologico: le lancette dell’orologio scandiscono le ore, ma è la percezione del tempo in base al proprio vissuto che fa la differenza. La ricerca sull’età evolutiva del bambino, con attenzione particolare all’aspetto visivo, non può prescindere dall’aspetto temporale. Inoltre ogni processo di sviluppo racchiude in se un percorso individuale sviluppato nel tempo: il tempo necessario per la costruzione della relazione, lo sviluppo e il mantenimento della stessa; il tempo richiesto per il raggiungimento degli obiettivi educativi e sociali e infine quello non misurabile della dimensione dell’anima. Un altro tempo, spesso troppo dilatato, è quello burocratico, relativo alla domanda e all’ottenimento dei surplus assistenziali dello stato sociale, che non sempre è parallelo ai ritmi di crescita dell’individuo, rischiando in tal modo di perdere la preziosa simultaneità rispetto allo sviluppo della persona.
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