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Orione 13 - Abitare

Il numero sullabitare mi è particolarmente caro — al pari del numero sulla Letteratura, perché proprio come quello, testimonia un importante cambiamento. Innanzitutto è aumentato il numero di pagine, a testimonianza del fatto che abbiamo un maggior numero di contributi. Poi abbiamo ottenuto dal Centro Nazionale ISSN lassegnazione di un codice univoco per la carta stampata e uno per la versione in pdf accessibile, che identifica Orione come pubblicazione a tutti gli effetti e che la vedrà inserita negli archivi bibliotecari nazionali. Infine, lultima novità, è l’elenco dei punti di distribuzione che trovate a pagina 37: trovate Orione non più solo presso la sede della Fondazione Sinapsi ma in diverse città — e questa è una lista che miriamo a ingrandire.

Questo numero è essenzialmente un’indagine su come l’ambiente circostante, inteso come fisico, di relazioni, di regole o condizionamenti, possa incidere sulla costruzione del benessere esistenziale. Abbiamo chiesto agli autori di approfondire la dimensione dell’insieme dei caratteri ambientali, culturali e sociali che favoriscono o inibiscono il comportamento delle persone che abitano un determinato spazio. Come il bello o il brutto nelle situazioni ambientali possano influenzare la costruzione della personalità, come la dimensione e la struttura degli spazi abitati incidono sulle dinamiche comunitarie e relazionali. Abbiamo indagato le dinamiche dell’abitare come metafora dei prodotti culturali, dense di significazione e di simboli. La spazialità è indiscernibile dall’esperienza stessa: qualsiasi aspetto della vita umana si svolge in un luogo che si abita. Materie come la sociologia urbana o la psicologia ambientale indagano i rapporti oggettivi tra la realtà circostante, il comportamento e le percezioni dei soggetti, le dinamiche sociali; inoltre si occupano del significato che gli spazi acquisiscono nel flusso di esperienza che si collega all’azione. Se l’abitare è occupare uno spazio, a partire dallo spazio fisico, lo spazio della casa, dell’aula, della città, si può spostare la significazione sullo spazio metaforico: abitare il corpo, la lingua, il tempo, il proprio sistema valoriale e culturale.

Gabriella Sorrentino

Gli autori

Apre questo numero leditoriale del direttore della Fondazione Sinapsi, Alessandra de Robertis, e lo chiude lopinione del presidente Attilio Sofia. Allinterno lintervista a Erri De Luca di Gabriella Sorrentino; un prezioso contributo di Federico Perozziello sullabitare il proprio corpo nel disturbo psichiatrico; un pezzo di Maria Luisa Iavarone a quattro mani con Stefania Maddalena sullabitare la corporeità nella postmodernità; pezzi di Massimiliano De Cesaris e Massimo Camussi sulla significazione e interpretazione degli spazi abitativi. Inoltre un bellarticolo di Aldo Torrebruno sui nuovi spazi di apprendimento, un articolo di Porfidio Monda sulla metafora dellabitare la durata, il tempo; un articolo centrato sul nuovo modo di abitare gli spazi urbani con la social innovation di Toti Di Dio che ci parla di PUSH e una visione dinsieme su chi abita lEuropa di Maddalena Illario. Marco Crespi e Armando Monda invece ci portano in visioni futuristiche con “Abitare lo Spazio” e la proiezione di una casa intelligente; Fabio Luciano ci parla dellorganizzazione dello spazio secondo il metodo Montessori e Eleonora di Martino ci racconta invece lo spazio aula organizzato secondo i valori guida dell’apprendimento cooperativo.