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Gabriella Sorrentino

Direttore responsabile Orione
Designer della comunicazione

Sono designer e giornalista: il mio lavoro consiste nel progettare cose che funzionino, bilanciando i contenuti tra forme e parole. Ci vogliono passione, amore e… magia. Mi piacciono le parole, il loro corretto utilizzo per la narrazione di storie e significati — scegliere cosa dire e come è una grande responsabilità: la sintesi è una sfida impegnativa. I colori, le geometrie, le forme, la tipografia, le emozioni che suscitano, mi incantano. Ho una formazione umanistica e credo in un’economia utopica, fondata su valori sociali, relazionali, di reciprocità e di scambio, sulle rivalutazioni territoriali e sul recupero delle tradizioni. Vedo nelle innovazioni una possibilità per migliorare i processi di sviluppo delle relazioni e delle comunità. La semplificazione è il valore che mi guida nel mio lavoro: credo che il design — la progettazione — aiuti le persone a orientarsi nella complessità.

Gabriella Sorrentino - Orione - Fondazione Sinapsi

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In Preludio a un bacio di Tony Laudadio, Emanuele racconta in prima persona la sua storia dolcissima, complicata e anche un po’ surreale. Emanuele è un barbone, un musicista solo che, per mantenersi, suona agli angoli delle strade, facendo innamorare i passanti della sua musica.

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Per chi progetta cose, dall’architetto che progetta case a chi, come me, progetta la comunicazione, il concetto di bellezza è indissolubilmente legato a quello di funzione d’uso: se una cosa funziona e raggiunge l’obiettivo per cui è stata pensata, allora è bella.

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Orione è da sempre una rivista impegnata sul tema delle diversità, con l’obiettivo di fare cultura per scardinare convinzioni, stereotipi e pregiudizi, e insieme creare e percorrere una strada che porti all’inclusione di ogni persona.

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Paul Watzlawick nel suo prezioso Pragmatica della comunicazione umana teorizza, forse per la prima volta con una metodologia scientifica, una serie di assiomi che descrivono proprietà tipiche della comunicazione aventi importanti implicazioni relazionali. L’assunto iniziale è che comunque ci si sforzi, non si può non comunicare, implicando livelli comunicativi non solo di contenuto ma anche di relazione.

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Sin dagli anni del dopoguerra, le narrazioni di Rossellini, Visconti, De Sica, Germi e altri autori del neorealismo, non ultimi Fellini e Pasolini, documentando la realtà, hanno contribuito a costruire l’immaginario delle periferie che ha assunto un aspetto peculiare.

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Intervista a Carlo Ratti. Il suo nome compare tra i Names You Need to Know di Forbes e i Best & Brightest dell’Esquire. È nella lista delle 50 persone che cambieranno il mondo secondo Wired e tra i 50 designer più influenti in America secondo Fast Company, oltre a essere anche tra i 60 innovators shaping our creative future per Thames & Hudson.

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Ho più volte provato a scrivere e riscrivere questo editoriale per il numero sul sogno e ogni volta ho ricominciato daccapo: quando abbiamo progettato questo numero di Orione eravamo ben lontani dalla pandemia da Covid-19 e la vita scorreva — anzi correva — come al solito.

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Era il 1970 quando, sullo sfondo delle note di Working class hero di John Lennon, usciva la legge n. 300/1970, conosciuta anche come Statuto dei lavoratori, recante «Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale dei luoghi di lavoro e norme sul collocamento».