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Nutrire momenti e relazioni

2 Agosto 2021
Un’intima intervista con la chef stellata Rosanna Marziale. Con lei parlare di cibo significa parlare di poesia, emozioni, sentimenti, legami. L’obiettivo della sua cucina è quello di nutrire secondo materie prime di indiscussa qualità senza dimenticare il modo, la forma e i tempi in cui proporre piatti che diventino momenti di vita da ricordare.

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Nutrire momenti e relazioni

2 Agosto 2021
Un’intima intervista con la chef stellata Rosanna Marziale. Con lei parlare di cibo significa parlare di poesia, emozioni, sentimenti, legami. L’obiettivo della sua cucina è quello di nutrire secondo materie prime di indiscussa qualità senza dimenticare il modo, la forma e i tempi in cui proporre piatti che diventino momenti di vita da ricordare.

Noi e il cibo. Il cibo e Noi. Un legame dalle implicazioni non solo fisiologiche ma soprattutto emotive, relazionali e culturali. Un connubio capace di azzerare tempo e spazio, portando il passato nel presente, e di trasformare la masticazione in un massaggio per l’anima. Nel chiederci quale fosse la differenza tra alimentazione e nutrimento, ci siamo detti che nessuno poteva spiegarlo meglio di lei. Lei che in cucina racchiude e traduce tutta la sua vita. Lei che negli occhi ha il cibo come atto d’amore e di cura. Lei che lo vive come una poesia e come chiave dei rapporti umani. Lei che è molto più di una sapiente professionista dei fornelli. Lei che è Rosanna Marziale. Chef stellata di fama internazionale, classe 1970, originaria di Caserta, ambasciatrice della mozzarella di bufala campana DOP nel mondo e personaggio femminile dell’anno nel 2011. Ci sediamo davanti a un caffè virtuale che, come lei stessa sottolinea: «Guai a non essere servito con tutte le attenzioni!». E in che misura la forma sia sostanza per Rosanna Marziale lo capiremo bene più avanti. Un argomento che sembra naturale quello del cibo, ma che dalle sue parole si comprende quanto sia articolato e intricato di implicazioni. L’anno della pandemia ha conclamato cosa sia veramente il cibo per noi esseri umani. Non abbiamo vissuto una guerra in cui ci è mancato il pane. Non abbiamo sofferto la fame. Ma ci siamo privati della cosa più importante che il cibo ci regala: l’aggregazione. 

«Il cibo è unione. Pranzi di lavoro, matrimoni, cene romantiche, feste laiche e celebrazioni religiose: tutti i momenti più importanti della nostra vita sono accompagnati dal cibo!» Va subito al punto la chef. «Da sempre il cibo e la tavola sono il pretesto e lo strumento per alimentare e creare relazioni. Da quelle intime e familiari a quelle professionali e collettive. Il cibo e le sue tradizioni hanno valori simbolici e le ritualità che le accompagnano sopravvivono al tempo e ai cambiamenti!» Ed è proprio questo che, insieme alla sua famiglia, dedita alla ristorazione da due generazioni, la chef Rosanna mette al centro dell’attenzione nei suoi ristoranti Le Colonne Marziale, a Caserta, e il San Bartolomeo casa in campagna a Cesarano di Caiazzo. Il cibo è protagonista insieme al valore e al significato che gli si attribuiscono. Il cibo non è riempimento del corpo, ma nutrimento delle emozioni e piacere del palato. La sua attenzione alle materie prime è nota da sempre. Del km zero è stata la pioniera sul territorio campano e ha da sempre cercato di sposare sapientemente la tradizione con idee innovative rispettando i prodotti del territorio preservandone la materia e la sostanza. I piatti e le ricette di Rosanna Marziale si stanno affermando nella tradizione del futuro e ambiscono a diventare riferimenti culinari per le nuove generazioni che a quei piatti potranno associare i ricordi della loro epoca. L’obiettivo della sua cucina è quello di nutrire secondo materie prime di indiscussa qualità senza dimenticare il modo, la forma e i tempi in cui proporle affinché diventino esperienze da ricordare.

«Al centro del nostro universo c’è l’alimento in sé, ma anche il come viene consumato, con chi e in quale atmosfera. Con quali tempi e quali riguardi. L’energia che trasmette il cibo è generata dal contesto e dal modo in cui è accompagnato. Il nostro corpo, biologicamente, ha bisogno di pochissimo cibo per sostenersi e nutrirsi, quello di cui ha bisogno è come associare quel cibo a momenti di piacere e a scenari che valorizzino emozioni positive.» In questo senso, il cibo diventa un mezzo potente per rapportarsi agli altri e per appagare l’esigenza di condivisione. Il cibo è in grado di stimolare tutte le corde: quelle emozionali, intellettuali e relazionali. Spesso ricordiamo i momenti migliori o peggiori della nostra vita associandoli al cibo. «Prediligo la materia perché culturalmente su questo territorio siamo per la sostanza. Evitiamo l’eccessiva manipolazione del prodotto, perché qui amiamo la masticazione, considerata fondamentale per il piacere del palato. Abbiamo la fortuna di avere un territorio fertile che ci regala prodotti di ogni tipo, dalla mozzarella Dop al maialino casertano, dal conciato romano dell’alto casertano alla pecora laticauda, fino ai pomodori San Marzano. Ma, come dicevo, a tutto questo va legato un contesto adeguato. Solo un luogo accogliente, una tavola curata nei particolari anche se con semplicità, i tempi giusti in cui il cibo viene servito, rendono il nutrimento anche e soprattutto un’esperienza di vita. Solo questo trasforma il cibo in energia positiva. Allo stesso modo un ambiente malsano, una tavola con le persone sbagliate rendono il cibo solo un riempimento del corpo. La materia che ingeriamo viene associata al momento che viviamo.» Il futuro della ristorazione e del modo di concepire il rapporto con il cibo sembra essere destinato a questa direzione. E dopo l’anno di reclusione vissuto dall’intero pianeta sembra essere diventato chiaro veramente a tutti. Il potere evocativo ed emozionale del cibo è un dono e un valore a cui non possiamo e non dobbiamo rinunciare. Basti pensare a come la memoria e le sensazioni possano essere riaccese da un profumo o da un’antica ricetta e come in un attimo si possa ritrovare il tempo perduto dell’infanzia o di una vita passata. Il cibo può diventare una porta spalancata sul cuore solo se ne conosciamo i segreti e le energie, diventa invece un veleno quando è un appoggio o un semplice bisogno. Il concetto di condivisione è così legato al cibo per la chef Rosanna Marziale da farla diventare promotrice anche di un pacchetto turistico made in Italy che proponga proprio questa idea di cibo e di tavola.

«Se solo potessimo brevettare la nostra maniera tipicamente italiana di vivere i pranzi di famiglia, le cerimonie e le ricorrenze! I turisti dovrebbero poter gustare non solo la cucina italiana, ma soprattutto il modo in cui noi italiani siamo abituati a viverla. Immagino un inglese o un tedesco catapultato in un pranzo di famiglia domenicale o in un matrimonio. Per noi il cibo è soprattutto questo e dovremmo valorizzarlo nel mondo. Il cibo è condivisione».


PER CITARE QUESTO ARTICOLO

Manuela Giuliano: Nutrire momenti e relazioni — Orione n. 23, agosto-dicembre 2021 — ISSN 2611-0210 Orione Cartaceo; ISSN 2611-2833 Orione online in formato accessibile

per citare questo articolo

Manuela Giuliano:

Nutrire momenti e relazioni,

n. 23 - Nutrimento,

ISSN 2611-0210 Orione Cartaceo; ISSN 2611-2833 Orione online in formato accessibile

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