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La forza della cooperazione

1 Settembre 2022
Nella scuola, intesa come istituzione culturale deputata all’istruzione, in forma collettiva, dei giovani o alla formazione di individui in uno specifico settore disciplinare o professionale, sembrano essere determinanti due aspetti: il valore culturale, strettamente collegato alle sue finalità e la dimensione collettiva.

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La forza della cooperazione

1 Settembre 2022
Nella scuola, intesa come istituzione culturale deputata all’istruzione, in forma collettiva, dei giovani o alla formazione di individui in uno specifico settore disciplinare o professionale, sembrano essere determinanti due aspetti: il valore culturale, strettamente collegato alle sue finalità e la dimensione collettiva.

L’istituzione scolastica, in quanto luogo deputato alla formazione, si propone, infatti, anche come contesto connotato da rapporti sociali, opportunamente regolamentati, e da relazioni strutturate e informali. In tale prospettiva, la scuola può essere considerata espressione della non-solitudine: il bravo insegnante sa bene che in una classe ben calibrata (giusto numero di alunni, eterogeneità delle provenienze socio-culturali e dei generi, eccetera), ben costituita e ben avviata, le dinamiche relazionali rappresentano il tessuto sul quale si innesta un bel percorso di apprendimento che coinvolge attivamente tutti gli alunni, restituendo alla solitudine il ruolo di uno spettro lontano. Nondimeno, recenti dati statistici e le pratiche di ascolto dei problemi di alunni e studenti messe in atto in molte scuole, di diverso ordine e grado, hanno lasciato emergere numerosissimi fenomeni di solitudine, disagio e di isolamento, che si sono fortemente accentuati nel periodo segnato dalla pandemia da Covid 19. In particolare, da un approfondimento sullo studio Ocse Pisa compiuto dall’economista Francesco Avvisati e riportato nel 2019 dai principali quotidiani, che compara dati rilevati nel 2003, 2012 e 2015, è emerso che gli studenti di tutti i Paesi, pur provando un forte senso di appartenenza alla scuola, testimoniano una forte crescita di sentimenti negativi nei confronti della comunità scolastica, quali il senso di solitudine, di esclusione e di disagio.Più nel dettaglio, nell’Istituto da me diretto ormai da quasi due anni, la Scuola Secondaria Statale di 1° grado “G.A. Rocco” di Afragola (NA), per una consolidata consuetudine, è stato attuato, negli anni scolastici 2020/2021 e 2021/2022, uno sportello di ascolto psicopedagogico, implementato da educatori e psicologi dei servizi sociali del Comune di Afragola, uno strumento che si è rivelato indispensabile, alla luce delle problematiche e delle difficoltà, di carattere sociale e personale che ha consentito di individuare. La più antica scuola media del Comune di Afragola sorge infatti in un contesto socio-culturale molto eterogeneo, che presenta ampie sacche di deprivazione economica e occupazionale, di degrado culturale e dispersione.In tale contesto, l’attivazione dello sportello ha consentito a tanti giovani di avvicinarsi spontaneamente alle educatrici del comune, con l’autorizzazione delle famiglie, lasciando emergere la presenza di disturbi alimentari, problematiche di depressione, isolamento ed emarginazione  e pratiche che testimoniano il disagio di un numero significativo di alunne e alunni. Il lockdown deciso dal Governo per contenere la diffusione del virus SarsCovid 19 ha rappresentato, tuttavia, un importante fattore di catalizzazione e di amplificazione delle situazioni di difficoltà e di emarginazione già presenti nelle aule scolastiche, come è possibile evincere dai dati statistici raccolti da diverse organizzazioni ma anche dalle esperienze registrate a scuola. Nel tentativo di mantenere vive le relazioni tra docenti e alunni e di non abbandonare i giovani a sé stessi, durante la pandemia, la scuola ha attivato la didattica a distanza, quale soluzione estrema per mantenere in piedi rapporti sociali e percorsi di apprendimento, seppure mediati dalla presenza del computer. Eppure, gli schermi dei PC celavano significativi fenomeni di disagio e condizioni di profonda solitudine: degli studenti, adolescenti privati dei contatti umani con i pari e del rapporto diretto coi docenti, in un momento fondamentale della loro crescita; dei docenti, spaventati ma sofferenti perchè espropriati dalla classe e sottratti al confronto con la comunità professionale; dei genitori, smarriti e preoccupati, per la perdita del lavoro, per il disagio dei figli, per il futuro incerto; dei dirigenti scolastici e del personale amministrativo, per lungo tempo fantasmi solitari negli edifici scolastici deserti. A conferma di ciò, le statistiche di recente pubblicate dai giornali testimoniano la crescita dei fenomeni di isolamento e di disagio, specie tra i giovani. In un’indagine pubblicata a novembre 2020 dal quotidiano Il Sole 24 ore, si metteva in evidenza come il 55% degli italiani soffrisse la solitudine, in particolare i giovani, sottratti dai lockdown alle relazioni umane, ai percorsi di studio, agli svaghi e allo sport. Tali dati traducono in numeri le esperienze concrete venute a galla alla riapertura della scuola: a fronte della gioia che luccicava negli occhi di tante ragazze e ragazzi con il viso nascosto dalle mascherine, un alto numero di alunni e genitori ha chiesto di fruire dei servizi dello sportello psicopedagogico offerto dai servizi sociali del Comune di Afragola per raccontare difficoltà e fenomeni di disagio scaturiti dall’isolamento del lockdown, portando a galla numerose e svariate problematiche e malesseri: difficoltà relazionali, disturbi alimentari, self cutting, episodi di violenza domestica. In tale contesto, è emersa la grande forza e l’importante contributo che ciascuna Istituzione scolastica trae dal lavoro di cooperazione e di condivisione con le altre scuole,indipendentemente dall’ordine e dal grado, e dal lavoro interistituzionale che quotidianamente riesce ad intessere con gli enti e le organizzazioni del territorio. L’alleanza educativa tra i diversi attori istituzionali, sociali, economici, culturali può rivestire un ruolo strategico per promuovere una formazione a tutto tondo delle nuove generazioni, per sostenere una crescita degli adolescenti improntata al benessere favorendo, così, un migliore approccio ai percorsi di apprendimento, per prevenire comportamenti a rischio, promuovere l’inclusione di tutti gli alunni, combattere fenomeni quali il bullismo, il cyberbullismo, le discriminazioni e sostenere il conseguimento di migliori risultati scolastici. Solo attraverso l’apporto sinergico di tutte le istituzioni è possibile attivare processi educativi e didattici che generino negli alunni una profonda consapevolezza di sé, che sostengano lo sviluppo dell’autonomia personale, la crescita dell’autostima, mediante programmi mirati all’ascolto e  all’educazione affettiva ma anche alla corretta alimentazione, all’attività fisica, e siano in grado di sostenere il benessere sociale ed emotivo di ragazze e ragazzi, in una prospettiva di crescita sana e armoniosa e di un proficuo inserimento nella società.

per citare questo articolo

Maria Grazia Silverii:

La forza della cooperazione,

n. 26 - Solitudini,

settembre-dicembre 2022

ISSN 2611-0210 Orione Cartaceo; ISSN 2611-2833 Orione online in formato accessibile

In questo numero

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In Preludio a un bacio di Tony Laudadio, Emanuele racconta in prima persona la sua storia dolcissima, complicata e anche un po’ surreale. Emanuele è un barbone, un musicista solo che, per mantenersi, suona agli angoli delle strade, facendo innamorare i passanti della sua musica.

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Quando la solitudine non farà più rima con marginalità sociale, etnica, culturale, economica, politica vivremo in una dimensione sana, dove saremo in grado di apprezzare la faccia buona della solitudine. Quella che si traduce in un tempo privato ed estremamente prezioso per ogni singolo essere umano.