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fumetto superprof

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Superprof all’attacco

18 Aprile 2019
Se mi chiedessero chi sono i supereroi contemporanei, non esiterei neppure un secondo a rispondere: «gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, che in Italia (ma in realtà nel mondo!) sovrintendono a un ruolo che ha davvero del sovrumano, ovvero provare a formare, possibilmente appassionandole, le nuove generazioni».
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Superprof all’attacco

18 Aprile 2019
Se mi chiedessero chi sono i supereroi contemporanei, non esiterei neppure un secondo a rispondere: «gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, che in Italia (ma in realtà nel mondo!) sovrintendono a un ruolo che ha davvero del sovrumano, ovvero provare a formare, possibilmente appassionandole, le nuove generazioni».

Instillare in loro la curiosità, il dubbio, la capacità critica, le tanto temute nozioni, la letteratura, la scienza, le arti teoretiche e quelle pratiche.

Mi si potrà obiettare che è da millenni che gli insegnanti svolgono questo ruolo, sin da quando nel Liceo ateniese, ai piedi del Licabetto, Aristotele, passeggiando, dispensava la propria saggezza agli allievi, e poi più oltre, passando attraverso i secoli fino ad arrivare ai giorni nostri. Ed è vero: ma non perché un’impresa eroica avvenga da molto tempo, questa può essere sminuita e deve apparirci meno epica. Inoltre, a mio avviso, nel corso degli anni l’impresa anziché farsi più semplice, va facendosi sempre più ardua, al punto da risultare attualmente davvero opera degna di qualcuno dotato di superpoteri. 

Dico questo perché il contesto in cui docenti e studenti si muovono e interagiscono, al giorno d’oggi, è molto più complesso, ricco e articolato non solo di quello dell’Atene del IV secolo a.C., ma anche di quello in cui hanno mosso i propri passi scolastici i miei coetanei, genitori (solitamente rompiscatole) degli studenti millennials (solitamente incomprensibili). Faccio un esempio banale, cercando di non risultare stucchevole: prima che gli smartphone arrivassero in Italia, ad una conferenza su media ed educazione, un professore di una famosa università giapponese cercò di spiegarmi, sconsolato, quanto fosse difficile per lui competere con questi strumenti incredibilmente popolari — già allora — nel paese del Sol levante, inauditamente attrattivi per i suoi studenti, molto più della lezione di logica — era un docente di logica matematica — che lui tentava di impartire loro. Così è il mondo in cui gli insegnanti di oggi si muovono: ricco di opportunità, di distrazioni, di informazioni in ogni dove, iperconnesso, complesso al limite dell’incomprensibile, intriso di comunicazioni, nozioni, fake news e contenuti di ogni genere. E la società a chi chiede di semplificarlo e renderlo intellegibile, anzi, di insegnare a governarlo, questo mondo tentacolare? Alla scuola, ovvero — in ultima analisi — agli insegnanti. Ci sarebbe da arrendersi e gettare la spugna senza neanche provarci: quali sono le possibilità di riuscire in questa impresa? E per di più, per uno stipendio indegno di tale compito, sbeffeggiati, dileggiati, stretti tra l’incudine delle famiglie — e si sa, l’Italia è il paese dove ci sono 60 milioni di commissari tecnici, ma anche innumerevoli pedagogisti, mamme pervase da afflati montessoriani che condividono nelle famigerate chat Whatsapp di classe, e convinte di saperne sempre una in più dell’insegnante del proprio pargolo, colpevole di non pungolarlo toccandone le corde giuste — e il martello degli studenti, generazioni sempre meno comprensibili e sempre più difficili da stupire e quindi incuriosire. Ma in quasi tutti i supereroi c’è qualcosa di titanico: il crimine devasta Gotham city, al punto da renderla letteralmente invivibile? Ciò non ferma Batman; al contrario, l’impresa disperata sembra caricarlo ulteriormente. E allora, passando dalla bat-caverna l’insegnante di oggi sa trovare sempre e comunque gli strumenti giusti per fare breccia nei cuori e nei cervelli dei propri studenti, diventando per loro un punto di riferimento da ricordare per tutta la vita, neppure brandisse un enorme martello come Thor o fosse rapido come Flash. Se non vi ho convinti fino ad ora, ecco alcuni ulteriori indizi che dimostrano al di là di ogni ragionevole dubbio, che gli insegnanti siano dei supereroi:

● Tendenzialmente gli insegnanti sono solitari. Quando uno entra in aula, l’altro esce, si salutano, sì, si rispettano, certo, ma ognuno è convinto di essere quello con maggiori superpoteri. Si mettono d’accordo solo in occasioni speciali, tipo i consigli di classe o salvare il mondo, come gli Avengers!

● Nella vita normale ci possono apparire come personaggi un po’ sfortunati, strambi, come Clark Kent o Peter Parker senza i loro costumi…ma poi, quando la situazione si fa pericolosa, sanno tirare fuori poteri che non ci aspettavamo e risolvere situazioni umanamente disperate. Se vi è capitato di passare una mattinata intera in una seconda elementare, potete capire cosa io intenda con situazioni umanamente disperate. 

● Come tra i supereroi, ce ne sono per tutti i gusti. Da quelli più rétro, come il Batman degli anni ’80 coi ballon dei fumetti in sovrimpressione a quelli supertecnologici alla IronMan, che si destreggiano tra tablet e smartphone in classe come dei provetti Tony Stark. E ovviamente ce ne sono anche di pasticcioni, come Hancock. Ma per fortuna sono una minoranza!

● Sanno sempre capire quando uno studente sta mentendo e riescono a scovare più o meno tutti i trucchi che gli studenti usano per copiare. Da questo è evidente che siano dotati di super-udito e super-vista! Per loro fortuna però, il super-udito lo possono spegnere: provate voi a passare 5 ore nella seconda elementare del punto 3 e imparerete a spegnere le orecchie!

● Per i propri studenti sono capaci di imprese titaniche e per difenderli possono diventare verdi come Hulk.

● Non si tirano mai indietro. Ma proprio mai, il loro motto potrebbe essere lo stesso dell’Uomo ragno: molti poteri, molte responsabilità.

● Soprattutto non smettono mai di imparare: è da 20 anni che mi occupo di formazione dei docenti e vi assicuro che nei miei corsi mi sento come il professor Xavier con gli X-Men, li aiuto semplicemente a controllare i superpoteri che ognuno di loro ha dentro di sé, e da ognuno dei molti che ho avuto la fortuna di conoscere ho imparato molto più di quanto gli abbia insegnato.

NOTA PER IL LETTORE

L’autore è recidivo: figlio di maestra, ha sposato una professoressa. E nel corso degli anni ha lavorato, come esperto di tecnologie didattiche, con migliaia di questi strani e misteriosi esseri.

per citare questo articolo

Aldo Torrebruno:

Superprof all’attacco,

n. 16 - I supereroi,

ISSN 2611-0210 Orione Cartaceo; ISSN 2611-2833 Orione online in formato accessibile

In questo numero