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Per la copertina Orione n. 22 "Genere", Illustrazione di Bruna Pallante, omaggio a Freddy Mercury

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Per una cittadinanza d’esistenza

1 Aprile 2021
Le persone transgender sono tutte le persone con un’identità di genere che non coincide con le aspettative legate al loro sesso biologico.
Per la copertina Orione n. 22 "Genere", Illustrazione di Bruna Pallante, omaggio a Freddy Mercury

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Per una cittadinanza d’esistenza

1 Aprile 2021
Le persone transgender sono tutte le persone con un’identità di genere che non coincide con le aspettative legate al loro sesso biologico.

Le persone transgender sono tutte le persone con un’identità di genere che non coincide con le aspettative legate al loro sesso biologico. Molti pensano che a rendere transgender una persona sia l’intraprendere un percorso di modifica del corpo, tramite ormoni e/o chirurgia, ma non è così: esistono persone transgender che non ricorrono alla medicalizzazione del corpo. In Italia l’unico percorso che permette il cambio di nome e genere, tramite la legge 164 dell’82 ,è il percorso canonico, comprendente una terapia ormonale sostitutiva, ma sono in tante le persone che non sentono il bisogno di questa terapia, anche se non esistono nell’immaginario collettivo, e affrontano le difficoltà della vita quotidiana senza alcuna tutela legale.

DIFFERENZE DI TUTELA E RICONOSCIMENTO TRA ITALIA ED ESTERO

In Italia, una persona transgender non medicalizzata esiste semplicemente come appartenente al suo sesso biologico, ma non è così ovunque: alcune nazioni, tra cui l’Argentina o Malta, permettono il cambio di genere e nome anche alle persone “non med”. Essendo una realtà poco rappresentata, molte persone che si stanno interrogando sul percorso migliore per le proprie esigenze, soprattutto giovani, non sanno neanche dell’esistenza di questa opzione, ma che senso ha consigliare questo percorso, se poi li espone a un non riconoscimento?

MISGENDERING E DEADNAMING

Il mancato riconoscimento della persona transgender “non med” si manifesta in due modi:

  • il misgendering, situazione in cui ci si trova quando ci si rivolge alla persona in relazione al sesso biologico e non al genere d’elezione,
  • e il deadnaming, cosa che succede quando si usa il nome anagrafico al posto del nome d’elezione.

PROFESSIONE E SALUTE

Per quanto riguarda il lavoro, spesso anche solo l’accesso è difficile, poiché l’aspetto non coincide alle aspettative legate al nome che appare sul curriculum. Anche quando si decide di rimandare il coming out a dopo, esso non è compreso, ignorato, e, nella migliore ipotesi, l’azienda viene incontro alla persona non per vincoli legali, ma per una “gentile concessione”. Spesso, ciò porta le persone a preferire il lavoro autonomo e gestire il proprio coming out con i vari clienti a seconda della situazione, e a promuoversi con un brand non genderizzato. È difficile prendersi cura della propria salute, quando presentarsi a una visita medica, non per forza riguardante gli organi genitali, comporta tante premesse, di difficile comprensione, e richieste spesso disattese, e la persona finisce per smettere di prendersi cura di sé, o a rivolgersi ai privati, anche se pagare di più non è garanzia di apertura mentale.

PASSING E ORIENTAMENTO SESSUALE DELLE PERSONE T

Se le persone in terapia ormonale riescono ad avere un buon passing (riconoscimento come persona appartenente al genere d’elezione e non al sesso biologico), le persone “non med” spesso sono percepite come comunissimi esemplari del proprio sesso biologico: non vengono neanche percepite come transgender. Ciò è anche dovuto al fatto che le persone transgender, esattamente come le persone non transgender, possono essere omosessuali, bisessuali, pansessuali, eterosessuali, ed è quindi possibile che non vengano percepite come persone LGBT, se formano una coppia che esteticamente appare come eterosessuale. Queste difficoltà, spesso, fanno sì che la persona dichiari la sua identità solo in una ristretta cerchia di amici e al o alla partner.

IL RICONOSCIMENTO LEGALE PER UNA CITTADINANZA D’ESISTENZA

Qualcuno potrebbe pensare che avere sui documenti il nome e genere d’elezione possa essere inutile senza un aspetto che abbia il passing. In realtà, questa possibilità, se diventasse un’opzione, permetterebbe a molti transgender “non med” di uscire allo scoperto, poter avere un aspetto maggiormente coerente al proprio genere d’elezione senza temere che questo aspetto sia “incoerente” col nome sul documento, e permetterebbe al fenomeno di emergere socialmente. La condizione “non med”, esattamente come quella canonicamente trans prima di lei, e quella gay/lesbica ancor prima, diventerebbe quindi ordinaria, entrerebbe nell’immaginario collettivo, come una delle possibili condizioni riguardanti l’essere umano. Sensibilizzazione sociale e tutele legali devono per forza andare in tandem, per permettere a una nuova soggettività di affermarsi e avere a pieno diritto di cittadinanza.

per citare questo articolo

Nathan Bonnì:

Per una cittadinanza d’esistenza,

n. 22 - Genere,

gennaio-aprile 2021

ISSN 2611-0210 Orione Cartaceo; ISSN 2611-2833 Orione online in formato accessibile

In questo numero

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Orione è da sempre una rivista impegnata sul tema delle diversità, con l’obiettivo di fare cultura per scardinare convinzioni, stereotipi e pregiudizi, e insieme creare e percorrere una strada che porti all’inclusione di ogni persona.

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Chiunque stia leggendo questo articolo si sarà ritrovato inevitabilmente, volente o nolente, ad ascoltare, attentamente o distrattamente, interpretazioni o conclusioni sul mito dell’androgino, il racconto riguardante le metà che Aristofane espone a tutti i commensali durante simposio di Platone.