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Corraggio e sangue freddo

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Coraggio e sangue freddo

18 Aprile 2019
Uno dei generi più diffusi tra i fumetti è quello dei Supereroi. Ognuno di noi ha letto almeno una volta nella vita le pagine dedicate agli eroi in calzamaglia.
Corraggio e sangue freddo

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Coraggio e sangue freddo

18 Aprile 2019
Uno dei generi più diffusi tra i fumetti è quello dei Supereroi. Ognuno di noi ha letto almeno una volta nella vita le pagine dedicate agli eroi in calzamaglia.

Tutti abbiamo delle preferenze e magari qualche volta nella nostra ingenuità infantile ci siamo travestiti per sentirci tali e, imitando le azioni e le “mosse speciali” dai nomi più incredibili abbiamo desiderato, crescendo, di poter diventare uno di loro.

Nell’immaginario collettivo, i supereroi sono personaggi fantastici dotati di super poteri e questo particolare mondo affascina grandi e bambini. Chi non ha mai pensato di immedesimarsi in un supereroe per evadere dal mondo reale e cominciare a volare con la fantasia? Questo succede soprattutto ai bambini che si ispirano a diversi supereroi: Batman, L’Uomo Ragno, Hulk, Superman, Capitan America, Iron Man, Devil, Wonder Woman… 

Il mondo dei supereroi non è solo un mondo immaginifico diviso in buoni e cattivi, ma può essere utile a trasmettere valori e insegnamenti: la scelta di amici giusti, per la condivisione degli stessi valori e l’aiutarsi l’uno con l’altro; che tutti possono diventare degli eroi senza abbattersi mai davanti alle difficoltà, traendone l’aspetto positivo; che si può essere supereroi anche quando ci sono difficoltà motorie, perché la mente è più forte del corpo; che si può imparare a tenere sotto controllo la rabbia e l’aggressività, e così via.

Il più delle volte dunque, quando si parla di supereroi, si pensa immediatamente a queste figure fantastiche, appartenenti a un mondo “speciale” dove tutto è possibile o quasi. Solo che i Supereroi non esistono così come non esistono superpoteri. Esiste, però, un altro mondo, reale, costituito da tanti supereroi che, nella vita quotidiana combattono contro qualcosa di molto importante, aiutati da persone eccezionali che fanno del loro lavoro una vera e propria missione di vita. Ci riferiamo a tutte quelle persone, soprattutto bambini, che soffrono perché affetti da malattie rare, tumori, disabilità varie e a tutte quelle figure, oltre ai familiari, preposte ad accudirli, curarli e se possibile, farli guarire, come medici, infermieri, figure di supporto… Lo stesso discorso si potrebbe allargare per esempio, ai vigili del fuoco, alle forze dell’ordine, ai missionari o volontari che con la loro opera e la loro dedizione salvano vite umane e, che nel loro piccolo, possono essere paragonati a dei veri supereroi.

Negli Stati Uniti i ricercatori dei Centers For Disease Control And Prevention (CDC) hanno pensato di creare e mettere a disposizione dei bambini che presentano difetti agli arti superiori o amputazioni, vere e proprie “mani da supereroi” ispirandosi agli eroi Marvel e Disney e rendendo così accattivanti le protesi necessarie per il recupero della funzionalità dell’arto che generalmente risultano fredde e anonime. «Quando il 13 ottobre è nato Giorgio — racconta Lucia —  nella mia vita e quella della mia famiglia, si è aperto un mondo tutto nuovo, costituito da tanto dolore, sofferenza, sacrifici, ma anche di amore, gioia e tanta forza di andare avanti, di non mollare mai. Ho scoperto così di avere in famiglia due piccoli supereroi, i miei due piccoli amori. La malattia di Giorgio, Osteopetrosi maligna infantile, diagnosticata soltanto dopo un anno dalla nascita, è una malattia molto rara chiamata anche ossa di marmo, perché nel suo degenerare, trattiene il calcio nelle ossa e le fa spezzare, portando anche ad altre complicanze serie e gravi a vari organi del corpo, causando cecità, sordità, malformazioni scheletriche e, se non presa in tempo, alla morte. Allo stupore, smarrimento e rassegnazione iniziale, sono subentrate, successivamente, la speranza, la voglia di lottare, la determinazione di  potercela fare, soprattutto in mio figlio Giorgio che ha lottato ferocemente aggrappandosi, con coraggio e forza, alla vita. L’altro eroe, è il fratello Luca, che gli ha donato il midollo osseo alla tenera età di 4 anni, l’unico compatibile. Il trapianto del midollo osseo rappresenta, ancora oggi, l’unico rimedio a questa terribile malattia. Sono stati momenti molto difficili, duri e faticosi, ma la forza di vivere di mio figlio e la straordinaria preparazione, professionalità e cura dei medici ha prevalso e, grazie a tutto ciò, tralasciando le molteplici vicissitudini incontrate lungo l’impervio cammino, oggi con soddisfazione possiamo raccontarne il lieto fine».

Davanti alla malattia, i più piccoli rivelano un coraggio e una forza da fare invidia a molti adulti, fortunatamente, maledettamente contagiosi, fino a chiedersi: ma chi sono i veri supereroi? Agli occhi degli “altri” spesso anche noi genitori di bambini “speciali” possiamo apparire dei supereroi. E in fondo lo siamo; lo siamo per necessità, lo siamo per i nostri figli. Ci ritroviamo ogni giorno a indossare un mantello che ci permetta di volare da un posto all’altro in una frazione di secondo, perché a noi ad esempio non basta alzarci all’alba per preparare i bambini e accompagnarli a scuola, ma a scuola spesso dobbiamo ritornare perché c’è stata una delle tante emergenze quotidiane a cui siamo abituati. Quanto è strano per noi che la mattina scivoli liscia senza che quel telefono squilli, senza l’emergenza del momento. Ogni giorno indossiamo corazze, armature per andare nel mondo a combattere i cattivi che non hanno cuore, che guardano le carte e non le persone, che agiscono per stereotipi e pregiudizi perché quel bambino che hanno di fronte è già incasellato, è schedato, è segnato da quella patologia che al tecnico dice tutto del nulla che quel bambino è e potrà diventare ma che al genitore non dice nulla di quello che a quel bambino piace, di quello che lo fa felice, di cosa lo disturba e lo turba. Ogni giorno il costume da supereroe lo indossiamo perché ci sentiamo responsabili, responsabili di quello che troppo spesso agli occhi di una società, in cui il valore dell’altro si misura sulla capacità produttiva ed economica, appare come uno scarto, un peso da relegare ai margini, un intoppo da eliminare dimenticandolo. Proprio quello che per noi invece è un bene prezioso, il bene più prezioso. La sera, stanchi, ci capita di guardare di sfuggita la nostra immagine riflessa allo specchio, un supereroe che, tolto il costume, vorrebbe riposare col cuore in pace perché anche oggi la sua battaglia è compiuta, il cattivo, il male è stato sconfitto. È negli occhi dei nostri figli che troviamo la forza di diventare supereroi, di non fermarci davanti a nulla, di riempire le giornate di corse tra una terapia e l’altra, tra scuola e casa, tra uffici e uffici in un vortice infinito che non trova mai compimento. La forza, la gioia di vivere e l’incessante voglia di lottare per sconfiggere le difficoltà e la malattia che percepiamo negli occhi dei nostri bambini ci da la forza dei superpoteri e ci fa capire che in realtà i veri supereroi sono loro.

per citare questo articolo

Medea:

Coraggio e sangue freddo,

n. 16 - I supereroi,

ISSN 2611-0210 Orione Cartaceo; ISSN 2611-2833 Orione online in formato accessibile

In questo numero